Il 2 agosto 1980 è una data che rimarrà indelebile nella memoria dell’Italia. Quel giorno, un attentato terroristico colpì la stazione ferroviaria di Bologna Centrale, causando una delle stragi più gravi e devastanti della storia italiana del dopoguerra. Conosciuta come la Strage di Bologna, questo atroce evento segnò profondamente il paese, lasciando un segno indelebile nel cuore di molte persone e nella memoria collettiva.
Era un caldo sabato mattina di agosto. Alle 10:25, un’esplosione devastante squarciò la sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna Centrale. L’ordigno, nascosto in una valigia abbandonata, era composto da una miscela di tritolo e T4, materiali altamente esplosivi. L’esplosione causò il crollo di una parte dell’edificio e il numero delle vittime fu altissimo: 85 morti e oltre 200 feriti.
Le vittime della Strage di Bologna erano persone comuni, famiglie, lavoratori e turisti. L’atrocità dell’attentato risiedeva anche nella sua indiscriminata brutalità: tra le vittime si contavano bambini, anziani, giovani e adulti. Ogni anno, il 2 agosto, la città di Bologna e tutta l’Italia commemorano queste vite spezzate in modo così tragico e insensato.
Le indagini sulla strage furono complesse e travagliate. Subito dopo l’attentato, le autorità iniziarono a cercare i responsabili. Tuttavia, il percorso verso la verità fu lungo e costellato di ostacoli, depistaggi e teorie contrastanti. Solo dopo molti anni, nel 1995, si giunse a una sentenza definitiva: i neofascisti Valerio Fioravanti e Francesca Mambro furono condannati come esecutori materiali dell’attentato.
La Strage di Bologna si inserisce in un periodo storico noto come “Anni di piombo”, caratterizzato da un alto livello di violenza politica e terrorismo in Italia. Durante questi anni, il paese fu teatro di numerosi attentati. La strage di Bologna, però, per la sua gravità e il numero di vittime, rappresentò un punto culminante in questo tragico periodo.
L’attentato ebbe profonde conseguenze sia a livello locale che nazionale. A Bologna, la stazione fu ricostruita e un orologio, fermo alle 10:25, fu lasciato a testimonianza perenne di quel tragico momento. A livello nazionale, l’evento scosse profondamente l’opinione pubblica e portò a una maggiore consapevolezza e a una lotta più decisa contro il terrorismo.
Ogni anno, il 2 agosto, Bologna ricorda le vittime della strage con una serie di eventi commemorativi. La città si raccoglie attorno ai familiari delle vittime, mantenendo viva la memoria di quel tragico giorno. Il Museo per la Memoria di Ustica e la Sala d’Attesa della Stazione Centrale sono diventati luoghi di riflessione e commemorazione, simboli della resilienza e della volontà di non dimenticare.
Beppe Giampà